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Fabio

Fabio

Mi chiamo Floriana e sono la mamma di Fabio che ci ha lasciato il 4 dicembre 2011 dopo 4 mesi e 6 giorni di gioia. Di quel periodo passato con lui ho tantissimi bei ricordi, i suoi occhioni che mi cercavano ovunque andassi, i suoi pianti che si placavano solo quando era tra le mie braccia, le sue facce buffe, i suoi sorrisi che mi aprivano il cuore, piangeva come un matto se aveva fame o se aveva voglia di stare con me,  mi piace pensare che lui lo sapesse del poco tempo che aveva e quindi volesse passarlo con me.

Il 3 dicembre 2011 dopo l’ultima poppata intorno alle 22.30 e dopo un oretta passata tutta solo io e lui,  si addormentò e lo misi nella sua culla, mi sono addormentai anche io  profondamente, e alle 6 mi svegliò mio marito  dicendomi che Fabio aveva qualcosa che non andava, ricordo come ora il suo corpo immobile, capii fin da subito che non c’era più nulla da fare, ma lo presi in braccio chiamai il 118 e  eseguendo le loro indicazioni lo appoggiai sul tavolo e iniziai a fare la respirazione e massaggio cardiaco, avevo il telefono appoggiato all’orecchio, la signora con tono dolce ma deciso mi  diceva di non mollare di continuare, io che massaggiavo e gli soffiavo con tutta me stessa nell’attesa dell’ambulanza che arrivò in tre minuti ma a me sembrarono secoli.

Appena arrivarono il dottore mi fece spostare con gentilezza e gli fecero tutto quello che si potesse fare ma io sapevo  che Fabio ormai non c’era più, e nulla me lo avrebbe portato indietro, mi sono sentita  derubata della parte più profonda di me, svuotata.

Ho ricordi molto confusi dei giorni dopo, e dei mesi che passarono, il mio pensiero era fisso li…com’è potuto succedere? Perché non ero sveglia? E tante altre domande che mi assillavano la mente.

Avevo altri due bimbi Andrea che all’epoca aveva 7 anni e Alessia di 18 mesi, per loro dovevo continuare a sopravvivere, ricordo che ho voluto festeggiare il natale per loro, ho voluto fare l’albero i regali e il pranzo , per loro dovevo andare avanti, dovevo trovare la forza per farlo, dovevo sopravvivere e mi chiedevo se questo potesse  essere possibile, i miei figli avevano bisogno della loro mamma, e avevano bisogno di vedermi sorridere.  Avrei mai potuto tornare a sorridere e a vivere?

Ho capito allora che era arrivato il momento di farmi aiutare, non solo dalla mia famiglia che è stata presente dai primi momenti, ma anche da un  medico che si è  subito  messo in contatto con me.

In quel periodo non c’era ancora il centro SIDS nella mia regione o comunque era appena nato, all’epoca internet non era presente in tutte le case, quindi non ho potuto mettermi in contatto con nessuna associazione, non ho potuto confrontarmi con mamme a cui era successo, ero sola e dovevo uscire da questo buco nero in cui ero caduta.

Piano piano, con il grande mio amore verso i miei figli, i miei famigliari che mi hanno supportata sempre,  ho iniziato a vedere una lucina, fioca ma la vedevo, e senza avere fretta,  con i tempi di cui avevo bisogno   ho riniziato a vivere, si perché  credimi, si può tornare a vivere, si può tornare a sorridere, sempre con Fabio dentro di me.

Da fine febbraio 2016 con un gruppo di mamme abbiamo fondato questa associazione, questo mi fa sentire ancora più vicina a Fabio, mi piace pensare che passo del tempo con lui, certo non lo accompagno a calcio o a scuola o a fare shopping,  ma passo del tempo per lui e con lui, e nel mio piccolo cerco di stare vicino alle nuove famiglie colpite,  cerchiamo di divulgare la prevenzione per far si che le famiglie colpite siano sempre meno.

Un grande abbraccio

Floriana, mamma di Fabio