IN GRAVIDANZA ANCHE UN CONSUMO MINIMO DI ALCOL PUÒ PREGIUDICARE LA SALUTE E LO SVILUPPO DEL FETO.
Nonostante l’esistenza di una precisa controindicazione che tutela la salute del bambino in Italia ancora oggi il 50-60 % delle donne in gravidanza consuma bevande alcoliche.
È dimostrato che le donne che bevono abitualmente una o più volte al giorno presentano una maggior frequenza di aborti soprattutto durante il secondo trimestre di gravidanza. Ciò sarebbe imputabile ad un’azione tossica esercitata dall’alcol sul feto anche dopo assunzione di dosi modeste.
L’alcol attraversa la placenta e arriva direttamente al feto ad una concentrazione praticamente equivalente a quella assunta dalla madre. l feto non è dotato di enzimi capaci di metabolizzare l’alcol e ne subisce gli effetti dannosi a livello cerebrale e sui tessuti in via di formazione.
Tale azione negativa interferisce sui normali processi di sviluppo fisico (provocando malformazioni) ed intellettivo (generando ritardo mentale) in maniera più o meno grave in funzione dei livelli di consumo.
Elevati livelli di consumo alcolico materno determinano, inoltre, carenze vitaminiche che hanno ripercussioni sullo sviluppo del nascituro. Il neonato, spesso prematuro, può presentare condizioni generali che variano dalla presentazioni di sintomi o disturbi definiti alcolici sino alla sindrome conclamata fetoalcolica, irreversibile e spesso progressiva. Il mantenimento di abitudini legate al consumo di alcol è correlato ad un aumento del rischio di nascita prematura e di sottopeso.
SE SEI IN GRAVIDANZA LA SCELTA MIGLIORE PER IL FUTURO NASCITURO È DI NON CONSUMARE BEVANDE ALCOLICHE DI QUALUNQUE GENERE E IN QUALSIASI QUANTITÀ.
Una ricerca internazionale pubblicata nel 2013 sulla rivista scientifica Pediatrics, infine, ha messo in evidenza che in un caso su sei la morte in culla può avere una correlazione diretta con un consistente consumo di bevande alcoliche da parte della madre nel corso della gravidanza.
Tale evidenza deriva dai risultati di uno studio condotto tra il 1983 e il 2005, secondo cui il rischio di SIDS aumenterebbe di ben sette volte per colpa dell’assunzione di alcol. Se hai questo problema parla con serenità con la tua ostetrica o con il tuo ginecologo o con il tuo medico di base sapranno indicarti i servizi messi a disposizione per far fronte al tuo problema con validi esperti.
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